Sono passati ormai quattro giorni dalla fine delle elezioni e un resoconto è d'obbligo.
Oltre che per le europee e per la provincia, nel mio comune, Signa, si votava pure per il 'rinnovamento' (si fa per dire, sono sempre gli stessi) del sindaco e della giunta comunale.
Il mio commento non è critico verso il risultato, che è democratico in quanto espressione della volontà dei mie compaesani, e in più non ho la minima intenzione di esprimere le mie idee politiche, poichè sarebbe una sede sbagliata ed un momento sbagliato.
Il mio scopo è quello di sottolineare le modalità di campagna elettorale.
Ormai sono note le buste piene di fogli ricchi di false promesse ed irrealizzabili progetti che in questi periodi riempiono le cassette della posta.
Ne saranno arrive più d'una ventina, indirizate ad ogni maggiorenne in famiglia.
L'unica eccezione è quella di un candidato consigliere, del quale non faccio il nome ma del quale ho una particolare stima sia come uomo e padre di famiglia, sia come cittadino, che ha voluto consegnarci di persona un foglio di carta formato A4 da lui stampato in proprio dove vi erano semplici ma essenziali notizie della sua vita professionale, senza liste della spesa di cosa vorrebbe consigliare alla giunta e al sindaco, se venisse eletto consigliere comunale.
Osservando le promesse da campagna elettorale, ci si rende conto quanto, pur cambiando coalizioni, i programmi siano così simili da confonderli.
I punti salienti sono sempre gli stessi: finanziare (con quali soldi non si sa) attività private per i giovani signesi che abbiano nel loro progetto professionale di mettersi in proprio, energia rinnovabile e raccolta differenziata, bonifica della zona della Nobel (un bosco trasandato e dimenticato da ogni sindaco una volta finite le elezioni), il marciapiede che porta al cimitero di San Mauro, frazione di Signa dove io abito da sempre.
Questo ormai è collaudato in tutta Italia: dalla proclamazione della II Repubblica, i programmi e le idee di ogni partito non hanno alcun valore in confronto alla persona, al ruolo sociale, all'immagine complessiva del rappresentante di quella lista (un tempo era l'idea a rappresentare il politico, oggi è il politico a rappresentare l'idea).
A questo punto la scelta: il bivio è fra la continuità delle precedenti legislature o il cambio di rotta verso la fino ad ora opposizione (costituita da vari partiti e coalizioni).
Da sabato pomeriggio a domenica sera, sui marciapiedi adiacenti all'entrata delle scuole elementari, dove mi reco a votare, una fila di candidati sindaco chiaccherano fra loro, voltandosi per sorridere (il famoso buon viso a cattivo gioco) a coloro che sta per varcare il cancello per andare a votare.
Già il fatto di essere presente il giorno delle votazioni dove si vota, mi puzza un pò.
Col senno di poi tutte le manovre apparentemente innoque vengono fuori.
Ma dal momento che più o meno tutti si sono serviti di questi mezzi di propaganda, ben o male si annullano a vicenda (non come quelche anno fa che il sindaco uscente e ricandidato, un bel sabato prima del voto, approfittò di una recita di una scuola di danza signese per farsi propaganda chiamando in suo soccorso un presentatore di successo!).
Teniamo d'occhio adesso i vari progetti e stiamo a vedere se, ancora una volta, le promesse vengon fatte per non esser mantenute.
giovedì 11 giugno 2009
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